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martedì 9 ottobre 2012

Come rinvasare un'orchidea Phalaenopsis in sfagno

Le fasi fondamentali del mio rinvaso in sfagno:
  1. sciacquare bene lo sfagno secco sotto l'acqua corrente calda;
  2. risciacquare con acqua da osmosi (o distillata o piovana);
  3. strizzare forte;
  4. fare a pezzi da circa 1-2 centimetri dando volume e aria;
  5. mettere un primo strato di sfagno nel vaso;
  6. posizionare la pianta;
  7. riempire il vaso senza schiacciare troppo;
  8. liberare i fori sul fondo;
  9. annaffiare a piccole dosi solo quando è asciutto;
  10. concimare poco.
Orchidee Phalaenopsis schilleriana, specie botanica, seedlings rinvasati in sfagno
Rinvaso di orchidee Phalaenopsis in sfagno
Phalaenopsis schilleriana
(foto del 4 Ottobre 2012)
Alcune orchidee crescono molto meglio e più in fretta se rinvasate in sfagno, questo perchè in natura vivono immergendo le loro radici proprio in folti cuscini di muschio. Lo sfagno ha le qualità, non indifferenti, di produrre alcune sostanze antifungine, di stabilizzare il pH e di mantenere a lungo l'umidità. lo sfagno secco (disidratato) è reperibile presso i vivai specializzati in orchidee oppure, anche se raramente, è possibile trovare lo sfagno vivo. Per rinvasare le nostre Phalaenopsis, che siano seedlings deflaskati, keiki oppure le più comuni mini-phalaenopsis, normalmente si usa lo sfagno secco. In natura esistono moltissime specie diverse di sfagno ma per la coltivazione delle orchidee quello che conta non è tanto la specie quanto la consistenza delle fibre: lo sfagno migliore è quello a fibra grossa e compatta perchè rimane più elastico e quindi si comprime di meno dentro i vasi, lascia passare più aria e favorisce l'asciugatura delle radici, di importanza fondamentale per tutte le orchidee, soprattutto per le specie epifite come le Phalaenopsis.


Sfagno disidratato
Sfagno disidratato,
in preparazione
per rinvaso di Phalaenopsis.
Un altro punto a favore del rinvaso delle nostre orchidee, giovani o di piccole dimensioni, in solo sfagno è che questo substrato è assorbente come una spugna, quando innaffiamo la pianta l'acqua viene assorbita quasi immediatamente e le radici rimangono non proprio "bagnate" ma piuttosto molto umide, l'umidità si mantiene più a lungo e più costante che con altri materiali (come il bark) aiutando la crescita delle radici. Di contro bisogna essere molto attenti a non versare una quantità eccessiva di acqua nel vaso perchè la capacità dello sfagno di assorbirla è enorme, più versi più assorbe. Non bisogna mai inzupparlo altrimenti le radici della pianta resterebbero troppo bagnate per troppo tempo scatenando malattie fungine e marciumi di ogni tipo! Assolutamente non si deve innaffiare per immersione ma solo versare acqua a piccole dosi. E' anche molto importante regolarsi con le concimazioni, non potendo immergere o sciacquare le radici i sali tendono ad accumularsi, quindi è bene utilizzare una concentrazione bassissima e non molto spesso, magari un decimo della dose normale non più di una volta al mese e solamente durante la crescita attiva della pianta.

Ok, ora passiamo all'azione!

Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno fase iniziale, inserimento del primo strato
Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno
fase iniziale,
inserimento del primo strato
Per prima cosa sciacquare bene lo sfagno secco sotto l'acqua corrente calda, conviene usare un colino a trama fine per evitare di perdere metà del muschio. Se l'acqua corrente che avete a disposizione è un po' calcarea è necessario risciacquare con acqua tenera come ad esempio quella filtrata con osmosi inversa oppure distillata (quella per il ferro da stiro!) oppure va bene anche quella piovana. Una volta lavato bene lo sfagno va strizzato forte per liberarlo dall'acqua in eccesso. A questo punto ci ritroviamo con una palla di sfagno umido e compresso che non va molto bene... bisogna sfilacciarlo! Per riempire i vasi la cosa migliore è preparare lo sfagno strappandolo con le mani in pezzetti lunghi circa 1-2 centimetri per dare volume e aria. Una volta pronto ne mettiamo un po' nel vaso che intendiamo usare, non bisogna schiacciarlo, solo sistemarlo bene in modo che non restino buchi. Sono le radici a scegliere il vaso quindi bisogna assecondarle! Sistemiamo la pianta in modo che il colletto sia più o meno all'altezza del bordo del vaso e iniziamo ad aggiungere altro sfagno intorno alle radici sempre sistemandolo bene.

Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno fase intermedia, posizionamento della pianta
Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno
 fase intermedia, posizionamento della pianta
Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno fase intermedia, riempimento del vaso
Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno
fase intermedia, posizionamento della pianta
e riempimento del vaso
Ora il lavoro è quasi ultimato, manca solo un passaggio fondamentale, liberare i fori sul fondo del vaso per permettere il giusto passaggio dell'aria!

Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno fase finale, come liberare i fori
Rinvaso di Phalaenopsis in sfagno
fase finale, liberare i fori per far passare l'aria

English version available: Orchids How To - How to repot a Phalaenopsis in sphagnum-moss

3 commenti:

  1. Se metto anche della perlite può andare bene? Grazie mille per l'attenzione.

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    Risposte
    1. Ciao, direi di si, in piccole quantità la perlite mantiene bene i livelli di umidità e "alleggerisce" il composto.

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