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giovedì 25 ottobre 2012

Lo scaffale orchidario fai-da-te!

Scaffale orchidario costruito su una mensola, con plafoniera e fogger
Scaffale orchidario auto costruito
(foto del 24 Ottobre 2012)
Scaffale orchidario in allestimento
(foto del 27 Marzo 2012)
Come sempre lo spazio è poco e invece le piante... non sono mai abbastanza! Dopo aver montato il mini orchidario ho notato che nella mia cucina c'era un sacco di spazio non utilizzato, certo era un po' in alto, non proprio comodo, però fattibile. Sopra il frigorifero poi c'era proprio un bel vano. Così ho reclutato un volontario (!). Da principio mi sono limitata a volere delle semplici mensole per poter sistemare meglio qualche povera Phalaenopsis in terapia intensiva, certo la luce in quell'angolo non arriva molto, la finestra dista due metri e mezzo, ci voleva proprio una lampada. Ho riciclato una plafoniera dell'IKEA, ci ho montato una lampadina a basso consumo Philips Tornado cool daylight 6500K da 23W accesa per 12 ore al giorno regolata con un timer. Le piante che ci avevo messo erano tutte un po malconce perchè salvate in vari garden per pochi euro, dopo qualche tempo ho iniziato a pensare a come potergli fornire una buona umidità dell'aria...


Staffa ottonata per scorrimento
della parete in plexiglass
dello scaffale orchidario
In un attimo di ispirazione ho pensato alle staffe a L, ottonate e quindi anti ruggine, per sostenere delle pareti trasparenti, ovviamente di plexiglass!
Non è stato possibile trovare delle lastre di plexiglass che andassero bene con la misura totale del vano, così ho dovuto arrangiarmi, la difficoltà maggiore è stata quella di inventare un modo per sostenere le due pareti trasparenti che non si potevano appoggiare alla mensola superiore. Alla fine la soluzione che ho adottato è una leggera e molto semplice struttura in legno ad L attaccata al muro tramite altre staffe ottonate, sulle bacchette di legno poggia anche la lastra di plexiglass che fa da coperchio all'orchidario, dividendolo dalla plafoniera a basso consumo auto costruita. Per mantenere l'umidità all'interno e contemporaneamente salvare il muro dalla muffa ho rivestito le pareti interne con un foglio di plastica per imballaggio che è molto sottile ma comunque isola dall'umidità e un po anche dal freddo del muro.


Dettaglio della staffa che sostiene la struttura
e la parete in plexiglass dello scaffale orchidario
Ovviamente lo spazio del solo ripiano mi sembrava poco, quindi ho aggiunto una bella rete in plastica per appendere vasi e zattere! Non sono ancora riuscita a trovare un contenitore della misura giusta da usare come fondo,così ho messo dei comuni sottovasi di plastica riempiti di argilla espansa per mantenere più possibile asciutto il ripiano, comunque non verso mai acqua nei vasi, per annaffiarli li sposto sul lavandino.
Dato che l'aria qui ha un umidità relativa intorno al 30%, quindi bassissima, anche con tutto il plexiglass all'interno dell'orchidario non riuscivo a tenere il valore di umidità sopra al 50%, così ho comprato un nebulizzatore decorativo ad ultrasuoni con luci al LED colorate, uno di quelli che si possono usare come centro tavola! Al inizio l'ho semplicemente messo in una ciotola di plastica poggiata dentro la teca ma occupava moltissimo spazio, dovevo controllare il livello dell'acqua tutti i giorni (se è troppa non nebulizza e nemmeno se è poca!) e poi quando si accendeva spruzzava acqua dappertutto; allora una sera ho pensato a come sistemarlo fuori dall'orchidario e magari poter aggiungere anche una bottiglia per la ricarica automatica dell'acqua. Così ho costruito un umidificatore fai da te! Il fogger si accende con un timer per 30 minuti tutte le mattine, subito prima che si accendano le luci, e poi di nuovo per 15 minuti verso mezzogiorno, grazie a  questa utile modifica l'umidità all'interno dello scaffale orchidari varia dal 65 al 100% per grande gioia delle orchidee che ci vivono.
Le piante in terapia intensiva sono state traslocate sulla mensola più alta, sopra la porta, con una lampada di fortuna, stanno decisamente al caldo così vicine al soffitto e non stando chiuse nella teca è più difficile che si contagino malattie o funghi o altro.

Scaffale orchidario, mensola superiore
con phalaenopsis ricoverate

Alla fine lo scaffale orchidario che era iniziato come ospedale sta diventando un orchidario vero, con phalaenopsis e altre specie botaniche; la prima a regalarmi una fioritura è stata la Tolumnia triquetra.
Negli ultimi giorni ho spostato alcune delle zattere in un nuovo mini orchidario ricavato da un piccolo acquario in disuso, così c'è ancora più spazio per qualche nuovo arrivo!


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